venerdì 12 dicembre 2008

Death Race

Death Race (2008, regia Paul W.S. Anderson)



L’America del 2012 è costretta da una grave crisi a tirare la cinghia e a procedere come meglio può.
A farne le spese - come al solito - lo strato più povero della popolazione, ridotto sul lastrico a causa di licenziamenti improvvisi.
Vittima di una spietata decimazione della mano d’opera, Jensen Ames ha almeno una famiglia pronta a sostenerlo in questo periodo buio. Ma anche questa gli viene portata via.
Accusato ingiustamente di aver ucciso la moglie, il poverino viene rinchiuso in un carcere di massima sicurezza.
Ad offrirgli un possibile riscatti ci pensa la Tv “pubblica”.
Conosciuto per le sue qualità di guidatore, a Jensen viene chiesto di partecipare al Death Race, estremo reality show all’interno del quale moderni gladiatori motorizzati si sfidano fino alla morte in cambio della libertà.
Unica clausola quella di dover impersonare Frankenstein, storico pilota del programma morto inaspettatamente nell’ultima gara.

Death Race è il remake di Anno 2000: La corsa della morte, film del 1975 diretto da Paul Bartel e prodotto (come anche il film in questione) da Roger Corman. Una pellicola che rivista oggi risente fortemente del tempo trascorso, ma che è riuscita a conservarsi un posto, insieme ad una manciata di altri titoli simili, nella nicchia dei Cult Movies. Questo per la sua carica grottesca e per un’estetica da Cartoon ispirata allo stile dei Wacky Races di Hanna e Barbera.
Aggiornata da Paul W.S. Anderson (da non confondersi con il Paul T. Anderson di There Will Be Blood), l’opera di Bartel si rinnova, facendo tesoro di altri titoli usciti nel corso degli anni.
Si va dal John Carpenter di Fuga da New York, per poi passare attraverso l’estremizzazione del reality show di Rollerball o The Runnig Man.
Così quella che un tempo era una corsa continentale all’ultimo sangue, dove per meritare il podio bisognava uccidere quanti più pedoni possibile, è oggi diventata una gara tra galeotti in cerca di grazia, all’interno di un circuito ben delimitato.
Una scelta solo in parte vincente.
Guardato come Action Movie Death Race Funziona molto bene, questo se si escludono alcune incongruenze a livello di trama e un paio di inutili siparietti che sembrano usciti direttamente da un video di Jennifer Lopez.
Nei panni del corridore Frankenstein (ruolo toccato nel 1975 a David Carradine, qui presente in un breve cameo vocale, purtroppo perso con il doppiaggio) Jason Statham dona la giusta e necessaria interpretazione a base di muscoli e tatuaggi.
Ma incredibilmente, nonostante la violenza decuplicata e l’attualità dei temi trattati, a livello di inquietudine l’originale resta insuperabile.
Questo perché ai tempi film del genere hanno saputo rappresentare vere e proprie profezie. Ora hanno più l’aria di constatazioni amichevoli, messe lì tanto per fare un Fast and Furios post apocalittico.

Pubblicato su Livecity.it

6 commenti:

Anonimo ha detto...

lo vedrò
ely

FiliÞþØ ha detto...

spero ti piacciano le tamarrate...;)

Luciano ha detto...

L'originale l'ho visto molto tempo fa, in effetti un bel film. Questo però... prima o poi comunque lo vedrò.

FiliÞþØ ha detto...

io l'originale l'ho rivisto poco tempo fa proprio per prepararmi alla visione del remake...diciamo che fa ancora la sua porca figura! ;)

Anonimo ha detto...

visto già da un po' di tempo, e che dire, ennesimo inutile remake che finisce col non avere niente a che fare col capolavoro originale

la prima cosa che ho pensato anch'io era proprio di essere di fronte a un Fast and furious postatomico

FiliÞþØ ha detto...

ma sai cosa? avevano tutte la carte per ricreare un'altro doomsday, invece niente...

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