giovedì 27 novembre 2008

Mamma Mia!

Mamma Mia! (2008, regia Phyllida Lloyd)



Il giorno della nozze si avvicina e la giovane Sophie ha un desiderio, essere accompagnata all’altare dal padre.
Purtroppo la ragazza il padre non ce l’ha, o meglio, non ha mai avuto l’occasione per conoscerlo.
Il problema è che neanche Donna, sua madre, è sicura dell’identità del genitore, dato che al tempo del concepimento ha avuto una relazione con tre uomini.
L’unica cosa da fare è invitare i tre possibili candidati, senza dire niente a mamma, e sperare che una volta incontrati le affinità genetiche riescano a dare una risposta all’enigma.
E se tra un equivoco e l’altro ci scappa una canzone, poco male!

Si dice che in Svezia, loro terra natia, gli ABBA siano stati secondi per incassi solo alla Volvo.
Un successo che può vantare pochissimi eguali e che, con oltre 370 milioni di dischi venduti, ha lasciato un solco indelebile all’interno della scena Pop mondiale.
Contando il fenomeno culturale e mediatico (una vera e propria venerazione, per quanto riguarda il panorama queer), il fatto che sulle loro canzoni sia stata appositamente creata un’opera musicale non deve stupire.
Tantomeno che, a quasi dieci anni dal debutto, si sia pensato di realizzarne un lungometraggio.

Quella che Phyllida Lloyd ha tratto dal musical di Catherine Johnson, a sua volta ispirato al film del 1968 Buonasera, signora Campbell, è un’opera che va al di là di ogni possibile critica convenzionale.
Questo perché principalmente non è un film, ma uno spettacolo bell’e buono.
Va da sé quindi che cercare coerenza e plausibilità all’interno della storia è solo un’inutile perdita di tempo.
Mamma Mia! non nasce da un concept album, anche se si può benissimo dire che cerca di crearne uno suo prendendo in prestito le parole degli ABBA in cerca di una linearità narrativa.
Una cosa che si presenta inevitabilmente come una serie di belle canzoni, incollate alla meno peggio per dar vita ad una trama coerente.
Da questo punto di vista definire l’opera come compiuta equivale a mentire. Mamma Mia! è l'apoteosi della pretestuosità, ma va bene così.
Di fronte a progetti simili è lecito chiudere un occhio.
Meryl Streep non è mai stata così scatenata e il vocione di Pierce Brosnan è talmente trash da risultare adorabile, come anche le coreografie.
E pur volendo cercare di mantenere le distanze, difficilmente si riesce a stare fermi sulla poltrona.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Io mi sono divertito tantissimo!

Anonimo ha detto...

Mah, non saprei...prima o poi lo recupero comunque.
Ale55andra

FiliÞþØ ha detto...

@ daddun: lo stesso vale per me

@ ale55andra: scettica? :)

Anonimo ha detto...

Devo ancora vederlo e il musical divertente ma claudicante va anche bene, però in base alle molte cose che ho letto in giro, mi dispiace che poi si pensi che esistono solo i musical di questo tipo! Ancora non mi spiego il flop di "Across the universe" per dire.

Anonimo ha detto...

Si, Filippo, abbastanza...
Ale55andra

Anonimo ha detto...

Lo persi al cinema, ma volevo vederlo perchè i musical li trovo divertenti (nella maggior parte dei casi).

Ma in DVD mi aspetta...

Cmq, avevo già letto quel che tu dici (carenza di coerenza, ecc.), ma prendersela con un film che nasce con certe intenzioni, è un po' come sparare sulla Croce Rossa :O

Bye!

FiliÞþØ ha detto...

@ iggy: across the universe devo ancora vederlo.

@ ale55andra: ma è un'avversione nei confronti del musicall o solo di questo film. No, perchè nel primo caso difficilmente potrà piacerti, nel secondo potresti rimanere piacevolmente sorpresa.
A me per esempio gli Abba non hanno mai fatto impazzire, eppure il film l'ho gradito...;)

@ Iohannes: ma infatti!

Luciano ha detto...

Sono d'accordo. Un film che bisogna vedere chidendo un occhio e che comunque ti fa muovere sulla poltrona.

FiliÞþØ ha detto...

ma infatti...e pensa che quasi quasi mi è venuta di ascoltare gli ABBA!
Ma nache no. ;)

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