giovedì 30 ottobre 2008

Frontiers

Frontiers (2007, regia Xavier Gens)



La Francia è sconvolta da rivolte popolari.
Cinque ragazzi approfittano della confusione per compiere una rapina.
In fuga con il bottino, il gruppo troverà rifugio in un ostello.
I padroni del locale si riveleranno però meno cordiali di quanto previsto e trascineranno i malcapitati all’interno di una spirale sadica dalla quale sarà molto difficile uscire.
Sono anni ormai che l’horror non fa altro che riflettere su se stesso.
Forse è tutta colpa di un periodo socialmente instabile, dominato da un terrore di massa sul quale evidentemente non si è ancora finito di discutere.
Certo, nascondersi dietro la scusa della metafora sociale potrebbe anche rappresentare il più facile escamotage per non voler ammettere il contrario, cioè che c’è veramente poco da dire.
I vari omaggi e remake che ultimamente invadono il grande schermo non lasciano spazio a dubbi.
Ormai si tende ad andare sul sicuro, puntando su canoni consolidati.
Chiedetelo a Tobe Hooper.
Il suo Non aprite quella porta è, insieme alla Notte dei morti viventi di Romero, uno degli horror più citati della storia del cinema.
Questo ha ovviamente portato ad un calo sensazionalistico del genere, sopperito alla meno peggio da una brusca virata verso il cosiddetto Torture Porn, inaugurato da Saw e consacrato dalle incursioni vacanziere di Hostel.
La follia insensata non rende più come un tempo, è l’espressione concreta della violenza a decretare – come all’interno di un qualsiasi tunnel dell’orrore – il successo di un titolo.
Pura emotività insomma, all’insegna del più sano usa e getta.
E’ qui che si inserisce Frontiers ed è in base a questo che deve essere valutato.
Da questo punto di vista la pellicola di Xavier Gens svolge egregiamente il suo dovere.
Questo se si esclude la storia, che si limita più che altro a camuffare il già citato Torture Porn di stampo Hooperiano sotto le vesti della riflessione politica, ottenendo risultati il più delle volte pretestuosi e ridicoli.
Insomma, il film non ha certo le carte in regola per diventare un cult.
La famiglia cannibale filonazista che anima il suo plot non ha personaggi destinati ad entrare nell’immaginario comune, come è successo alla folle famiglia Firefly di Rob Zombie.
Ma allo stesso tempo Frontiers possiede un certo ritmo, che gli consente di procedere senza intoppi lungo una strada caratterizzata da una costante escalation di violenza.
E’ girato come si deve e impressiona, quanto basta a renderlo un ottimo prodotto di genere.
Perciò dimenticatevi del fatto che il regista è lo stesso di Hitman, realizzato successivamente ma arrivato in Italia per primo.
In Francia almeno ci provano.
Qui da noi, a parte la breve comparsata di Gabriele Albanesi, se esce ogni tanto un film di Dario Argento è grasso che cola.

Pubblicato su Livecity.it

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma chi mi sei andato a nominare????? Gabriele Albanesi?????? Ma lo sai che è stato il mio compagno di classe x 5 lunghi anni di liceo e ho visto muovere i suoi primi passi, da"l'ultima tagliatella"? e poi, 3 anni fa circa, mi chiama per chiedermi se gli davo una mano sul set. La strada che vedi nel film la faccio tutte le mattine per arrivare alla stazione! Pauraaaa!
ciao a presto!

Anonimo ha detto...

La Francia ci prova (anche) perché ha un sistema produttivo decisamente più oliato del nostro.
In ogni caso peccato che questo horror sia l'ennesima mezza delusione.
Stando a quanto ho letto le potenzialità non gli sarebbero del tutto mancate.

M.S. ha detto...

e pare che la francia ci stupirà di nuovo con un torture porn terribile: Martyrs, pare superi ogni limite.

Deneil ha detto...

son curioso...è stato tanto strombazzato e ora alla seconda recensione letta sembra sia un alro normalissimo horroraccio splatterusissimo...

Anonimo ha detto...

Martyrs era anche a Roma ma sono stata davvero impossibilitata a vederlo...con questo mi hai incuriosita però.
Ale55andra

Peeping Tom ha detto...

è stato premiato al Ravenna Nightmare Film Fest

@Filippo: ci sono ancora 5 punti in palio per chi indovina il "fatal frame" !..
e secondo me la soluzione è alla tua portata...

FiliÞþØ ha detto...

@ violavic: grandissimo :)...e tre anni fa quella proposta l'hai accettata?

@ mr hamlin: io non lo definirei mezza delusione...come ho detto il suo dovere lo compie, e anche bene...l'unica pecca a mio parere è la storia, ma è anche vero che ormai in campo famiglie maniache è difficile trovare un'idea che non sia stata già usata...

@ mario scafidi: ho saputo dell'esistenza di martyrs poco tempo fa, staremo a vedere...

@ deneil: infatti, secondo me non è niente dipiù...

@ ale55andra: ma si, dagli un'occhiata...;)

@ peeping tom: guarda, dopo tutti i premi che ha vinto Fragile, non mi stupisco più di niente...

Luciano ha detto...

"In Francia almento ci provano".

E' vero. Il film a quanto pare non è niente di eccezionale (ho letto altre recensioni poco lusinghiere). Eppure mi incuriosisce: Spero di poterlo vedere.

FiliÞþØ ha detto...

niente di eccezzionale, ma mantiene la tensione e questo è l'importante...

ISOLE-GRECHE.com ha detto...

Mi hai anticipato di qualche giorno e ti sei beccato la citazione sul sito di Sky.
Congratulazioni... confermo quanto scrivi, buono, ma sa di vecchio!!!

FiliÞþØ ha detto...

il sito di Sky? :)
Non ne sapevo niente...vado a vedere!

Anonimo ha detto...

In questo caso il problema, almeno dal mio punto di vista, è insito proprio nel fatto che personalmente do molto peso alle sceneggiature.

FiliÞþØ ha detto...

io son del parere che la sceneggiatura all'interno di storie come questa è relativa...conta più il ritmo.

vanessa ha detto...

se il sistema della francia e' "piu' oleato" del nostro e "fare molti piu' film di genere di noi" vuol dire fare QUESTA roba, allora siamo meglio noi con le fiction sulla rai volte al dileggio degli omosessuali.
questo film l'ha girato un negro frustrato ritardato e analfabeta, qualsiasi fiero simpatizzante nazista non potrebbe non scoppiare a ridere durante la visione: la famiglia era quella media dell'iowa, quella degli analfabeti e "superamici" di non aprite quella porta, non una famiglia di nazisti. i nazisti avevano leni riefenstalh, auspicavano il super-uomo, non il super-amico. avevano il lebensborn, non il texas orientale e gli allevatori di maiali.
questo falso storico e' tipico dei negri analfabeti/zecche alle prese col cinema. il cinema non e' questo.

nel complesso, se si vuol ridere per comicita' involontaria, vale la visione. se fate come me buttate i soldi, ma vale la pena vederlo.

FiliÞþØ ha detto...

mi costringi a fare come fabio fazio e a dissociarmi da quanto detto nel commento precedente...

oltretutto penso che parlare di falso storico all'interno di un film come questo è fuori luogo...poi, ripeto, per quanto mi riguarda nel torture porn la trama rimane un pretesto, cui bisogna prestare pochissima attenzione.

vanessa ha detto...

la mancanza di trama non e' un problema: esistono centinaia di capolavori praticamente privi di trama, non me ne frega niente se e' presente o meno, non determina la riuscita del film. l'unica cosa fuori luogo e' il "regista" negro: solo un negro algerino "francese" o una zecca con i poster dei guzzanti in casa avrebbe potuto dipingere i nazisti in quel modo.
e' come se io girassi un film sui terroristi e li dipingessi semi-analfabeti, completamente ignoranti, per nulla interessati alla loro ideologia e alla politica e, ridendo, gli facessi mettere bombe in giro solo perche' "e' divertente!" e senza alcuno scopo politico e poi, nel finale, gli facessi dire "del comunismo non ce ne importa niente, l'importante e' far saltare tuttoooo! viva la gueraaaz!". in una "parodia" andrebbe bene, ma questa puttanata di film non e' una parodia: il "regista" magrebino "francese" pensa che i nazisti siano meno intelligenti di lui. e si sbaglia, sono piu' intelligenti di lui, e poi sono piu' belli e non puzzano (a differenza dei magrebini). ecco, avrebbe dovuto far puzzare i magrebini e profumare i nazisti, questa e' una sacrosanta verita', ne convieni? ma siccome e' un magrebino analfabeta (a cui probabilmente hanno trombato la moglie, forse era un francese vero e biondo) fa finta di niente. pero' se tu hai avuto la sventura di conoscere i magrebini saprai che non lavorano e che puzzano, mentre i nazisti sono ricchi e vestono bene. sieg heil.

FiliÞþØ ha detto...

ehm...come poter esprimere il mio pensiero in maniera tale da risultare il più possibile chiaro?

Forse ho trovato:

NO!

vanessa ha detto...

sei israeliano/comunista ?

FiliÞþØ ha detto...

ho passato la mia giovinezza tra centri sociali e compagnia bella, professandomi come tale.

Con il tempo ho maturato convinzioni personali di cui preferirei non parlare, anche perchè questo non nasce come blog politico.

Ci tengo solo a precisare che ho imparato a tenermi alla larga da ogni forma di estremizzazione, che venga da un lato o dall'altro.

Ma come ho già detto, non penso sia questa la sede adatta per discutere tali argomenti.

Qui si parla di cinema.

Quindi, allo stesso modo con cui posso dire che questo film mi è piaciuto abbastanza, posso anche affermare che, tanto per fare un esempio, Olympia di Leni Riefenstahl è una delle pietre miliari della storia del cinema, tralasciando ogni possibile pregiudizio ideologico.

PS

Ovvio che, se proprio devo scegliere, tra la sinistra e la destra, preferisco la sinistra.

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