L’ansia era molta, come sempre in questi casi.
C’era il rischio di sciupare una delle cose più importanti (non solo) per i cinefili.
La figura di un eroe, poco importa se di celluloide.
Ma possiamo ritenerci più che soddisfatti.
Il quarto capitolo delle avventure del Professor Jones è un film dedicato a tutti i fan del cinema, soprattutto di quella saga che è riuscita a segnare un periodo, plasmando l’immaginario e imponendo nuovo canoni di un genere.
Cosa che da un certo punto di vista potrebbe far storcere il naso a più persone.
Questo perché quella di Spielberg non è una pellicola priva di difetti e presenta forzature che difficilmente potranno essere digerite da tutti.
A cominciare dall’ incipit, avvolto in una luce innaturale che riesce a trasfigurare ogni contorno, quasi a voler ricordare il cinema di animazione, con tutte le sue esagerazioni.
O quell’improbabile fuga tra le liane presente nella seconda metà del film.
Se poi dobbiamo dirla tutta, anche noi abbiamo mandato giù a fatica la troppa grafica digitale, simbolo di un cinema moderno, ma anche spartiacque tra questa modernità e una concezione di fare film - purtroppo superata - tipica del periodo ‘80/’90.
Ma messa da parte ogni malinconia, anche l’evidente presenza dei segni del tempo sul volto di Harrison Ford si accetta di buon grado.
Tra autocitazioni ed ammiccamenti al passato, ha contribuito a dar vita ad un’operazione nostalgica quanto mai convincente (soprattutto in questo periodo di continua mania revival), proponendoci un personaggio equilibratamente sospeso tra il ricordo e l’inevitabile peso di diciannove anni d’attesa.
Per quanto riguarda Spielberg, questa non è altro che l’ennesima conferma di quanto il suo cinema, tacciato più volte di essere commerciale, sia in realtà intriso di quell’autorialità che solo poche persone possono permettersi.
Un maestria che traspare nell’incredibile duello motorizzato, ambientato nella giungla. Orchestrato in una maniera tale da rasentare la perfezione, pur mantenendo quegli schemi tipici dei grandi giochi di fantasia che, tra piramidi Maya e astronavi spaziali, sembrano muovere l’intera vicenda.
I comprimari sono più che azzeccati.
Shia LaBeouf, redivivo Marlon Brando, continua ad accattivarsi le nostre simpatie, riproponendo quello scontro generazionale toccato in precedenza alla coppia Connery – Ford.
Un passato più volte riportato alla memoria anche tramite i doverosi omaggi al compianto Denholm Elliott, alias Marcus Brody.
Alla bellissima Cate Blanchett si può solo rimproverare l’orrendo doppiaggio filosovietico e la ricomparsa di Karen Allen non può che fare infinito piacere.
Un piacere che diventa gioia sul finale, allusivo e categorico al tempo stesso.
Spielberg e Lucas infatti non lasciano spazio a dubbi:
Di Indiana Jones ne esiste solo uno.
C’era il rischio di sciupare una delle cose più importanti (non solo) per i cinefili.
La figura di un eroe, poco importa se di celluloide.
Ma possiamo ritenerci più che soddisfatti.
Il quarto capitolo delle avventure del Professor Jones è un film dedicato a tutti i fan del cinema, soprattutto di quella saga che è riuscita a segnare un periodo, plasmando l’immaginario e imponendo nuovo canoni di un genere.
Cosa che da un certo punto di vista potrebbe far storcere il naso a più persone.
Questo perché quella di Spielberg non è una pellicola priva di difetti e presenta forzature che difficilmente potranno essere digerite da tutti.
A cominciare dall’ incipit, avvolto in una luce innaturale che riesce a trasfigurare ogni contorno, quasi a voler ricordare il cinema di animazione, con tutte le sue esagerazioni.
O quell’improbabile fuga tra le liane presente nella seconda metà del film.
Se poi dobbiamo dirla tutta, anche noi abbiamo mandato giù a fatica la troppa grafica digitale, simbolo di un cinema moderno, ma anche spartiacque tra questa modernità e una concezione di fare film - purtroppo superata - tipica del periodo ‘80/’90.
Ma messa da parte ogni malinconia, anche l’evidente presenza dei segni del tempo sul volto di Harrison Ford si accetta di buon grado.
Tra autocitazioni ed ammiccamenti al passato, ha contribuito a dar vita ad un’operazione nostalgica quanto mai convincente (soprattutto in questo periodo di continua mania revival), proponendoci un personaggio equilibratamente sospeso tra il ricordo e l’inevitabile peso di diciannove anni d’attesa.
Per quanto riguarda Spielberg, questa non è altro che l’ennesima conferma di quanto il suo cinema, tacciato più volte di essere commerciale, sia in realtà intriso di quell’autorialità che solo poche persone possono permettersi.
Un maestria che traspare nell’incredibile duello motorizzato, ambientato nella giungla. Orchestrato in una maniera tale da rasentare la perfezione, pur mantenendo quegli schemi tipici dei grandi giochi di fantasia che, tra piramidi Maya e astronavi spaziali, sembrano muovere l’intera vicenda.
I comprimari sono più che azzeccati.
Shia LaBeouf, redivivo Marlon Brando, continua ad accattivarsi le nostre simpatie, riproponendo quello scontro generazionale toccato in precedenza alla coppia Connery – Ford.
Un passato più volte riportato alla memoria anche tramite i doverosi omaggi al compianto Denholm Elliott, alias Marcus Brody.
Alla bellissima Cate Blanchett si può solo rimproverare l’orrendo doppiaggio filosovietico e la ricomparsa di Karen Allen non può che fare infinito piacere.
Un piacere che diventa gioia sul finale, allusivo e categorico al tempo stesso.
Spielberg e Lucas infatti non lasciano spazio a dubbi:
Di Indiana Jones ne esiste solo uno.
20 commenti:
Aspettavo con curiosità di leggere il tuo parere! Io sono stato parecchio più critico di te, probabilmente perchè avevo ancora freschissime le visioni dei primi 3 (inarrivabili) capitoli.
Nonostante tutto... di Indiana Jones ce n'è uno solo. E non possiamo non volergli bene. Condivido comunque alla grande il voto nella CC.
Un salutone
Praticamente abbiamo lasciato i commenti in contemporanea!^^
TOrno ora da te, come avrai capito sono rimasto soddisfatto...sono d'accordo sul fatto che gli altri tre siano un'altra cosa, ma dopo 19 anni più che un nuovo capitolo mi aspettavo un dignitoso omaggio alla carriera di un personaggio cinematograficamente importante come il prof Jones...e l'ho trovato!
In poche righe hai detto ciò che per il momento nn riuscivo a dire, in quanto l'entusiasmo vissuto è tale che mi è difficile descriverlo!
"Per quanto riguarda Spielberg, questa non è altro che l’ennesima conferma di quanto il suo cinema, tacciato più volte di essere commerciale, sia in realtà intriso di quell’autorialità che solo poche persone possono permettersi.
Un maestria che traspare nell’incredibile duello motorizzato, ambientato nella giungla. Orchestrato in una maniera tale da rasentare la perfezione, pur mantenendo quegli schemi tipici dei grandi giochi di fantasia che, tra piramidi Maya e astronavi spaziali, sembrano muovere l’intera vicenda."
Beh, ti voglio bene Filippo!^^
:-))))))))
MrDavis
eh eh!^^
Contentissimo di aver trovato le parole anche per te!;)
Attendo comunque il tuo secondo post...
Penso che sei la persona con la quale sono più d'accordo in assoluto per questo film.
Cosa faccio? per la mia recensione metto direttamente il link alla tua? ;)
Lo andrò a vedere in settimana e ne parlerò sicuramente sul mio blog.
A presto!
@ chimy: ma dai..sono sicuro che farete un mega post in stile cineroom da fare impallidire il mio!;)
@ amosgitai: verrò sicuramente a leggere le tue impressioni!
Sono d'accordo praticamente su tutto, tranne sul fatto che si possa paragonare il rapporto tra Indy e suo padre con quello tra Indy e suo figlio. Il primo a mio avviso rimane imbattuto e imbattibile. Per il resto, a me il film è piaciuto. Mi sono divertita e ho gioito delle citazioni e degli auto-omaggi, nonchè delle adrenaliniche scene d'azione e d'avventura e dell'ambientazione tipicamente esotica. Un pò di sboronamenti di troppo (la corsa sulle liane ad esempio, o la roba degli alieni un pò troppo esagerata sprattutto verso il finale), ma tutto sommato stiamo parlando sempre di Indiana Jones, e quando c'è Indiana Jones c'è magia.
>>>Shia LaBeouf, redivivo Marlon Brando, continua ad accattivarsi le nostre simpatie
A me invece comincia a star sulle palle. Cmq sull'ultima frase: non è mica tanto sicuro-- Saluto!
E' piaciuto molto anche a me nonostante rimpianga anche io l'era analogica '80/'90... Sigh...
Jegervoice.
http://therockisdead.splinder.com
@ anonimo: ovviamente, infatti ho solo detto che viene riproposto.
Il rapporto genitore figlio è affrontato in maniera diversa, qui si punta molto sul distacco generazionale, vista anche l'epoca, portatrice di molti cambiamneti a livello di stile di vita.
Per il resto, io sono partito dal presupposto che le vecchie atmodfere id Indy sono praticamente impossibili da ricreare...e l'intera produzione sembra infatti aver voluto puntare sull'omaggio.
Tutto ha l'aria di un gioco di fantasia del tipo: "Chissà cosa farebbe il Prof. Jones oggi, passati 19 anni dall'ultima avventura."
E sinceramente non capisco perchè si perda tempo a snobbare questo film (ovviamente non mi riferisco a te), quando fino a poco tempo fa per l'ultimo Die Hard, secondo me molto inferiore a questo, si spendevano i migliori paroloni, quasi fosse un capolavoro!
Allora non devo pensare che sia il nome di Spielberg ad infastidire più di tutto?
Mah...
@ Gahan: NOOOOO! Perchè?
io penso che tra le nuove leve sia uno dei più bravi!
Le voci che mi sono giunte sono che, anche nella possibilità di un quinto capitolo, non ci sarà nessun passaggio di testimone.
Ovvio che se dovessero fare una cosa del genere non starò certo fermo a guardarli...;)
@ Jegervoice: un periodo che ci ha offerto grandi titoli.
mah, prima o poi lo vedrò, ma non so davvero cosa aspettarmi, leggo opinioni discordanti...
Simone
Scusami Filippo, l'anonimo ero io ^^
Ale55andra
@ simone: lo so, i giudizi sono divisi, fammi sapere il tuo una volta visto!;)
@ ale55andra: lo sospettavo!^^
Comunque vedo che il film è abbastanza piaciuto a tutti (in base alle recensioni che ho letto fino ad ora). Questo mi fa ben sperare, perché ero (sono?) abbastanza scettico. Attendo con ansia il prossimo fine settimana^^
Prima o poi lo vedrò. Forse la cosa più fastidiosa che hai evidenziato è il doppiaggio alla Blanchett. Comunque andrò, oh se andrò!
@ luciano: se vei al cinema con l'idea di assistere ad un mega omaggio, non dovrebbe deluderti...attendo pareri!
@ roberto fusco junior: ovviamente non solo quello, cmq vedilo mi raccomando!;)
Concordo su molto.
Penso anche che la scelta degli alieni sia giusta (è il 1957!).
Soprattutto, concordo sulla questione legata a Spielberg. Uno dei pochi che può permettersi certe scelte. L'unico, in realtà, in grado di girare una scena come quella dell'inseguimento nella giungla.
Spielberg e il suo cinema possono non piacere. Ma dirne male vuol dire o essere invidiosi o non capirne un pelo di f... di cinema.
Saluti.
Pogo (back again).
ma infatti!
Oltretutto qui tutti criticano la sceneggiatura, dicendo che gli ufo non c'entrano un cavolo con Indiana Jones e rimpiangendo lo script di Frank Darabont scartato da Lucas.
LA SCENEGGIATURA DI DARABONT ERA TUTTA SUGLI UFO!!!
Spielberg in reaktà è un genio e le sue pellicole sono ogni volta tecnicamente ineccepibili. Anch'io ho scritto un post su questo film, ed anch'io vi ho trovato alcune cose discutibili. Ciao!
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