Tanto perché lo sappiate, meglio dirvi che qui a Cinedelia siamo spudoratamente di parte nei confronti di Jason Reitman.
Prima di tutto perché è figlio di cotanto padre (“Ghostbusters” rimane uno dei capisaldi della nostra personale top ten), in secondo luogo perché è riuscito a regalarci uno dei personaggi più cool e negativamente rappresentativi, apparsi recentemente sul grande schermo: Nick Naylor.
Date queste premesse, giudicate come meglio credete la nostra totale approvazione nei confronti del suo secondo lungometraggio, ma vi garantiamo che, a tutti gli effetti, “Juno” è veramente una delle commedie più riuscite degli ultimi tempi (concedeteci il lusso dell’esagerazione), tanto che, dovendo per forza trovare una pecca, l’unica nostra incertezza risiede nel doppiaggio italiano, non sempre capace di rendere giustizia ad una sceneggiatura scoppiettante, capace di scomodare slang giovanili senza per forza risultare anacronistica alle orecchie di un pubblico meno giovane.
Delicata, romantica, sensibile, la storia di questa giovane adolescente di provincia, rimasta incinta e decisa ad affidare il futuro pargolo ad una famiglia capace di garantirgli una vita migliore è scandita da Reitman in maniera perfetta, grazie anche ad un cast bravissimo che, tra toni lievemente surreali e apparentemente cinici, riesce a dare sostanza ad una fiaba moderna lontana da ogni barriera generazionale.
Una rappresentazione che si potrebbe definire coerentemente eccessiva e che cela dietro una finta leggerezza, le paure, le incertezze, le contraddizioni tipiche di una generazione cambiata solo in superficie, ma fondamentalmente rimasta uguale e relegata ad una sorta di gigantesca sindrome di Peter Pan (all’interno della storia è infatti sottile il confine tra giovinezza ed età adulta, quasi inesistente).
Un film quindi solo in apparenza senza pretese e che di certo non vuole limitarsi alla scabrosità di un argomento ormai fin troppo attuale ed abusato, optando per l’esaltazione di una vitalità che, vista anche la piega fatalista assunta dal grande schermo negli ultimi tempi, non può che fare piacere.
Questo è il cinema che più ci piace:
Quello che passa in silenzio e che in qualche modo riesce a lasciare un segno.
Poco importa se si tratta di un sorriso.
E’ pur sempre qualcosa…
Prima di tutto perché è figlio di cotanto padre (“Ghostbusters” rimane uno dei capisaldi della nostra personale top ten), in secondo luogo perché è riuscito a regalarci uno dei personaggi più cool e negativamente rappresentativi, apparsi recentemente sul grande schermo: Nick Naylor.
Date queste premesse, giudicate come meglio credete la nostra totale approvazione nei confronti del suo secondo lungometraggio, ma vi garantiamo che, a tutti gli effetti, “Juno” è veramente una delle commedie più riuscite degli ultimi tempi (concedeteci il lusso dell’esagerazione), tanto che, dovendo per forza trovare una pecca, l’unica nostra incertezza risiede nel doppiaggio italiano, non sempre capace di rendere giustizia ad una sceneggiatura scoppiettante, capace di scomodare slang giovanili senza per forza risultare anacronistica alle orecchie di un pubblico meno giovane.
Delicata, romantica, sensibile, la storia di questa giovane adolescente di provincia, rimasta incinta e decisa ad affidare il futuro pargolo ad una famiglia capace di garantirgli una vita migliore è scandita da Reitman in maniera perfetta, grazie anche ad un cast bravissimo che, tra toni lievemente surreali e apparentemente cinici, riesce a dare sostanza ad una fiaba moderna lontana da ogni barriera generazionale.
Una rappresentazione che si potrebbe definire coerentemente eccessiva e che cela dietro una finta leggerezza, le paure, le incertezze, le contraddizioni tipiche di una generazione cambiata solo in superficie, ma fondamentalmente rimasta uguale e relegata ad una sorta di gigantesca sindrome di Peter Pan (all’interno della storia è infatti sottile il confine tra giovinezza ed età adulta, quasi inesistente).
Un film quindi solo in apparenza senza pretese e che di certo non vuole limitarsi alla scabrosità di un argomento ormai fin troppo attuale ed abusato, optando per l’esaltazione di una vitalità che, vista anche la piega fatalista assunta dal grande schermo negli ultimi tempi, non può che fare piacere.
Questo è il cinema che più ci piace:
Quello che passa in silenzio e che in qualche modo riesce a lasciare un segno.
Poco importa se si tratta di un sorriso.
E’ pur sempre qualcosa…
14 commenti:
Da far notare che Jason Bateman e Michael Cera (il padre adottivo e il ragazzino sfigato) sono i protagonisti di un telefilm divertentissimo che è Arrested development dove il ragazzo si chaima George-Michael!!!
Comunque sono d'accordo sul tuo commento al film ^^
Ale55andra
non conosco quel telefilm, cmq mi sono dimenticato di citare michael cera nel post...l'ho trovato davvero fenomenale.
Ma anche nel telefilm fa lo stesso ruolo (ragazzo babbeo)?
No, perchè gli riesce troppo bene...^^
Juno è come un sorriso... *_*
FraBaggy
Voglio assolutissimamente vederlo!
Perchè ho voglia anche io, di trovare un sorriso leggero e allo stesso tempo "riflessivo" ... non so se mi spiego.
Grande Filì!
Vero, delizioso.
Naturalmente condivido tutte le tue emozioni^^ Un film molto bello.
Ahahah, Filippo, più o meno si! Già che si chiama George-Michael! Cmq il telefilm è carinissimo!
Ale55andra
@ frabaggy: eh si!^^
@ chiara: ti piacerà di sicuro!
@ e. moidil: forse anche più di delizioso...
@ luciano: il precedente di reitman l'hai visto?
@ ale55andra: vedo di recuperarlo allora!;)
No no, non esageri. Bellissimo! Per quanto riguarda il doppiaggio in effetti credo sia stato difficile rendere tutti i dialoghi e i giochi di parole della lingua originale...
Un film che è piaciuto proprio a tutti!
@ edo: infatti, anche se dubito si potesse fare di meglio, cmq l'ho rivisto in lingua originale e posso dirti che è tutta un'altra cosa!
@ roberto fusco junior: sembra proprio di si!
Micheal Cera è fantastico, assolutamente convincente. Però ovvio, non c'è ma che tenga, Ellen spacca.
sono d'accordo. film che ho parecchio apprezzato, e che rivedrò con piacere
@ noodles: non ci sono dubbi, è bravissima!
@ mario: ti consiglio di rivederlo in lingua originale!
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