Abbiamo visto il film di Silberling animati dalle più buone intenzioni.
Non chiedeteci il perché, ma credevamo di trovarci di fronte al Clercks del nuovo millennio, ultimo esponente del cinema indipendente ed ennesima beffa nei confronti di ogni mediocre megaproduzione (magari non proprio così, ma quasi).
Niente di tutto questo.
Qui, a parte quelle due lire sborsate per produrre il tutto, di Indie c’è ben poco.
10 cose di noi è infatti una delle pellicole più convenzionali uscite sul grande schermo negli ultimi tempi e ha anche la faccia tosta di ostentare pretese metacinematografiche (fortunatamente velate).
C’è un Morgan Freeman versione “Fonzie”, nei panni di un attore che, dopo quattro anni di assenza, si prepara per il “grande” ritorno sullo schermo (proprio con un film indipendente).
C’è Paz Vega, cassiera di un piccolo supermarket, alle prese con le difficoltà di tutti i giorni e in cerca di un riscatto.
L’incontro fra i due si risolverà in un duello all’ultimo sangue a suon di luoghi comuni.
Lui, troppo impegnato a trarre buoni frutti dal metodo stanislavskij, si guarderà attorno per la prima volta, arrivando a scoprire meraviglie della natura come autolavaggi, outlet e registratori di cassa.
Lei, cresciuta troppo in fretta in un mondo ostile, imparerà a fidarsi del prossimo e ad avere più fiducia in se stessa.
Il resto ha lo spessore di una cartina da sigaretta.
Tutto sembra affidato alle doti di Morgan Freeman, più gigione che mai, senza nulla togliere a Paz Vega anche lei molto brava e, come il compagno, visibilmente divertita.
E Danny DeVito?
C’è, ma è praticamente un messaggio subliminale.
Non chiedeteci il perché, ma credevamo di trovarci di fronte al Clercks del nuovo millennio, ultimo esponente del cinema indipendente ed ennesima beffa nei confronti di ogni mediocre megaproduzione (magari non proprio così, ma quasi).
Niente di tutto questo.
Qui, a parte quelle due lire sborsate per produrre il tutto, di Indie c’è ben poco.
10 cose di noi è infatti una delle pellicole più convenzionali uscite sul grande schermo negli ultimi tempi e ha anche la faccia tosta di ostentare pretese metacinematografiche (fortunatamente velate).
C’è un Morgan Freeman versione “Fonzie”, nei panni di un attore che, dopo quattro anni di assenza, si prepara per il “grande” ritorno sullo schermo (proprio con un film indipendente).
C’è Paz Vega, cassiera di un piccolo supermarket, alle prese con le difficoltà di tutti i giorni e in cerca di un riscatto.
L’incontro fra i due si risolverà in un duello all’ultimo sangue a suon di luoghi comuni.
Lui, troppo impegnato a trarre buoni frutti dal metodo stanislavskij, si guarderà attorno per la prima volta, arrivando a scoprire meraviglie della natura come autolavaggi, outlet e registratori di cassa.
Lei, cresciuta troppo in fretta in un mondo ostile, imparerà a fidarsi del prossimo e ad avere più fiducia in se stessa.
Il resto ha lo spessore di una cartina da sigaretta.
Tutto sembra affidato alle doti di Morgan Freeman, più gigione che mai, senza nulla togliere a Paz Vega anche lei molto brava e, come il compagno, visibilmente divertita.
E Danny DeVito?
C’è, ma è praticamente un messaggio subliminale.
8 commenti:
Questo film qui stafacendo incazzare un po' di gente...
Mi sa che non lo recupero neanche in DVD ^_^
Leggendo recensioni su altri blog mi ero fatto un'idea di un film sufficientemente valido. Non eccezionale, anzi forse un po' sotto la media, ma comunque interessante. Per te invece è insufficiente e non suscita nessun interesse. Sono curioso.
mi manca ancora...
Buon primo maggio
Simone
Pensa te io c'ero quasi rimasta male (quasi eh..) per non essere riuscita a vederlo..
Insomma...non hai tutti i torti, però è un film che non fa danni...è carino niente di più.
Ale55andra
@ roberto fusco junior: come diceva un vecchio amico cineblogger: Vedere per credere!;)
@ luciano: mah...secondo me è molto banale...
@ simone: bun primo maggio (passato) anche ate!;)
@ trinity: secondo me non ti perdi niente...
@ ale55andra: a costo di attirare l'odio di tutti, mi è piaciuto molto di più Non è mai troppo tardi...
Io quoto Luciano! Un film che a suo modo sta dividendo, quindi sono curioso. Lo noleggerò
@ iggy: infatti, può benissimo aspettare!;)
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