venerdì 1 febbraio 2008

Scorrerà il Marketing...

Quando Sergio Corbucci girò “Gli Onorevoli” la televisione (e il marketing in generale) non era certo quella di oggi (beati loro!), ma i cambiamenti erano nell’aria, bastava saperli vedere.
Tra gli episodi più divertenti del film (dopo la parabola di Antonio La Trippa), come non citare quello che vede la partecipazione di Walter Chiari, impegnato a rendere telegenico l’onorevole Peppino De Filippo (con risultati a dir poco disastrosi).
Si ride, è vero, ma la riflessione è abbastanza amara e vede la relazione tra propaganda, immagine e mass media (come oggi del resto).
Si cerca di rendere più bello e invitante quello che, fondamentalmente, non avrebbe bisogno di ritocchi, provocando nella maggior parte dei casi l’effetto contrario.
La cosa bella è che, nel torto, si è anche convinti di fare la cosa giusta:

- Ragazzi, c’è da trovare un altro titolo.
- Ok, la traduzione dell’originale?
- Scorrerà il sangue…
- Mio Dio!
- Carlo è svenuto, aiutatemi a sollevarlo!
- Stavolta è dura!
- Già…
- Chi è il regista?
- Anderson…
- Chi?
- Quello di Magnolia!
- Ah…bruttino come titolo, l’abbiamo scelto noi?
- No, quella volta non siamo riusciti a cambiarlo…
- Cosa avevamo proposto?
- Non ricordo, Le Rane…La pioggia…
- “L’incessante pioggia di rane che lavò i peccati”!
- Si, quello!
- Già…
- Figo però…
- Già…
- Chissà perché non l’hanno accettato.
- Non chiederlo a me, l’avevo proposto io!
- Stavolta niente rane?
- No…
- Neanche una?
- Che io sappia…
- Peccato!
- Già…
- Ma il film di cosa parla?
- Di un minatore Texano che trova un giacimento di petrolio…
- Ah…un petroliere…
- Si…un petroliere…
- A cosa stai pensando?

Mi piace credere che sia andata così!
Ma in fondo qui a Cinedelia si apprezza il lavoro dei traduttori/adattatori italiani e, senza rancore, abbiamo deciso di dargli una mano (è sempre bello fare del bene!):

Ora il titolo calza a pennello.
Questo è Marketing!

17 commenti:

M.S. ha detto...

ma sei un grande! ahahah

Anonimo ha detto...

AH AH AH AH AH!
Favoloso Filippo, favoloso.
Abbiamo fatto un bannerino, se vuoi metterlo su cinedelia lo trovi su cineroom.
Lucidiamo gli elmetti, puliamo gli archibugi e carichiamo la polvere da sparo.
Saluti.
Para

chimy ha detto...

Grandissimo!!!

Come ha detto Para se vuoi metti il bannerazzo di protesta ^^

Anonimo ha detto...

Ahahahha, fantastico davvero!!!! Dobbiamo vincere!! (anche se la vedo alquanto dura)...
Ale55andra

domenico ha detto...

cazzo, cazzo
sei un idolo!

Anonimo ha detto...

“L’incessante pioggia di rane che lavò i peccati”
buahahahahah! grande!

FiliÞþØ ha detto...

Grazie per gli apprezzamenti...avrei voluto inserirci il mio begnamino David, ma non sapevo proprio come ficcarcelo!^^

Edo ha detto...

“L’incessante pioggia di rane che lavò i peccati” Sei un genio!

Luciano ha detto...

Eccezionale! E' proprio cosi! Mi sa che i nomi li estraggono a sorte da un cappello texano.

Anonimo ha detto...

Ma sì, è vero. "Il petroliere" è un brutto titolo rispetto al "There will be blood".
Tuttavia a me non frega un tubazzo di come li chiamano in Italia, Germania e Spagna i film (in Francia se non sono francesi non li chiamano e basta, si sa...), purché siano buoni film.
E non vado a vedere un film dal titolo. Che poi in questo momento in molte parti della blogsfera si parla e si straparla di titoli che vengono "malamente tradotti".
In realtà, i titoli non sono "tradotti" nel senso più tradizionale del termine, a meno che non ci sia una precisa disposizione della casa produttrice. I film vengono rinominati per forzare il mercato di appartenenza. Almeno oggi giorno.
Tutti d'accordo che "Se mi lasci ti cancello" (ok, film di merda, titolo italiano pure, titolo inglese un capolavoro) al posto di "Eternal sunshine of the spotless mind" è una boiata; ma non si può credere che i titolisti italiani siano idioti. O meglio, lo sono, ma per un motivo che è trasversale a ciò che si crede: sono idioti perché considerano il pubblico idiota. Carrey? Allora lo "fingiamo" comico e sai quanti bei soldoni? Ecco che nasce il titolo italiano. Così quasi sempre. Almeno oggi. Ripeto. Purtroppo la lezione dei grandi maestri del cinema classico non l'ha mai voluta imparare nessuno...
In passato era diverso, ma non ce ne frega niente in questo momento. Non stiamo a fa storia del cinema.
Hai ragione, Filippo. Marketing.
Saluti.
Pogo.

Anonimo ha detto...

che peccato, pure i traduttori in Italia peggiorano col tempo, alcuni titoli nostrani di film del passato non hanno niente da invidiare agli originali e ora... però alla fin fine il petrioliere non è così malaccio, per me suona bene, scontato ma onesto.

FiliÞþØ ha detto...

@ pogo: lo so...alla fine è marketing e non volevo dare dell'idiota a nessuno (si tratta di un post giocoso)...solo che, per quanto mi riguarda, potrebbero evitare di fare qualche boiata di troppo (ti giuro, se mi lasci ti cancello l'ho evitato come la peste non so per quanto tempo, convinto dal titolo che fosse la solita commedia!).
E non mi riferisco solo alle traduzioni dei titoli, ricordi quello che combinarono a solaris?
Certe volte si comportano veramente come il Walter Chiari citato...

@ frank: Forse un pò troppo scontato...

Anonimo ha detto...

Filippo mi hai fatto troppo ridere! :-)

Anonimo ha detto...

Ho capito benissimo il tuo intento. Ho solo tenuto a precisare una cosa sulla quale mi sembra ci si comporti in maniera approssimativa. Non siamo più negli anni cinquanta quando «trenta milioni di fan l'hanno respinta, non ti pare abbastanza» diventava in italiano «i fan non ce lo perdonerebbero» che ha un significato completamente diverso.
A me è capitato di vedere "Transformers" ultimamente in lingua originale e senza sottotitoli. È la stessa cosa che visto in italiano, a parte che la voce di Megan Fox è più bella.
A me fa molto di più incazzare il cofanetto di Dr. House (ho già tutte e tre le stagioni) che non prevede i sottotitoli e per quanto io sia (scusa il vanto) quasi trilingue (il quasi sta ad indicare il fatto che ormai non ricordo più manco l'italiano, figurati l'inglese) non riesco a seguirlo perché i termini tecnici non sono miei e lui è un vulcano (che attore che attore!).

FiliÞþØ ha detto...

io ho solo la prima stagione di house...anche a me ha dato parecchio fastidio l'assenza di sottotitoli, sia in lingua originale che in italiano...

Anonimo ha detto...

Se il problema fosse solo nei titoli che gli ingenui adattatori italiani pensano con tanto sforzo ideativo... bè, ci si metterebbe pure l'anima in pace.

FiliÞþØ ha detto...

effettivamente...ma non ho resistito, l'idea della locandina l'avevo in mente da troppo tempo, cercavo solo il giusto pretesto per poterla postare...;)

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