mercoledì 20 febbraio 2008

La guerra di Charlie Wilson

La guerra di Charlie Wilson (2007, regia Mike Nichols)



Che i mujaheddin Afghani avessero ricevuto gran parte degli armamenti (usati tutt’ora) dagli americani era cosa abbastanza nota.
Un po’ meno erano le dinamiche di tale evento e il nome dell’uomo che si è adoperato, in tempi di guerra fredda, per fronteggiare (indirettamente) l’avanzata russa in Asia centrale.
A rendere nota questa storia che, visto il suo contenuto, non scherza certamente a livello di morale (basta semplicemente guardarsi attorno per coglierne le conseguenze), ci pensa Mike Nichols.
Produce Tom Hanks, che per l’occasione si ritaglia il ruolo di primadonna, regalandoci una di quelle interpretazioni che ormai da troppo tempo stavamo rimpiangendo (e assumendo un look che lo rende paurosamente somigliante a James Belushi).
Attorno alla figura di Charlie Wilson, deputato dalla dubbia morale, dedito a molti vizi e trovatosi per caso (non si capisce bene se per etica, o per pruriti di altra natura) a risollevare le sorti di un paese, ci sono un Philip Seymour Hoffman più in forma che mai (è lui infatti la vera sorpresa), nel ruolo di un burbero agente della Cia ed una Julia Roberts versione “macchietta”, poco presente e particolarmente antipatica nei panni di danaroso grillo parlante.
Tra toni grotteschi ed atmosfere più seriose le riflessioni si sprecano e l’intero film pare voler assumere le sembianze metaforiche (per lo stato Americano) di un gigantesco serpente, impegnato a mordersi la coda.
Purtroppo manca il “guizzo” e tutto sembra trattato con i toni leggeri di una carezza (nonostante le potenzialità siano quelle di un calcio nello stomaco).
Ci si affeziona poco alla storia e la sensazione che rimane a fine visione è piuttosto insipida e di certo non rende giustizia al lavoro di Nichols, a dir poco stupendo.
Ma forse la vera rivelazione del film è un’altra ed è tutta concentrata nel fondoschiena di Tom Hanks:
Non si è mai pronti per un simile spettacolo…

16 commenti:

Deneil ha detto...

ahahah io mentre usciva dalla vasca continuavo a dire: "no no nooo ti prego il culo di hanks noooooo!"..sono cose che ti segnano!
io comunque gli ho dato un votone..come dici anche tu nichols fa un lavorone alla regia e poi ho apprezzato il lavoro di hanks (oltre che ovviamente quello di hoffman) che finalmente fa RIvedere di saperci fare!comunque riconosco i difetti che segnali..

Anonimo ha detto...

Secondo me sei stato un pochino severo, però mi fa piacere che ti abbia colpito Seymour Hoffman.
Come scrissi qualche post fa (ogni tanto concedetemi un po' di autoreferenzialità...^_^), secondo me il 2008 sarà il suo anno di svolta.

Roberto Junior Fusco ha detto...

Insomma, non ti ha convinto del tutto.
Dalle mie parti lo hanno messo ma, nonostante Nichols mi piaccia, non sono proprio così voglioso di andarlo a vedere. Forse il motivo è economico perché Philip Seymour Hoffman è bravissimo da sempre, un motivo valido per andare a vedere La guerra di Charlie Wilson. Ne Il grande Lebowski è stato bravissimo, in Boogie nights, Magnolia e Ubriaco d'amore di Anderson che te lo dico a fare. I film dove c'è lui mi piacciono sempre.

Anonimo ha detto...

Hoffman è fantastico, credo che sia lui la punta di diamante di questo film.
Sul fondoschiena di Hansk, non mi pronuncio nemmeno...vogliamo parlare dei capelli della Roberts?
Ale55andra

FiliÞþØ ha detto...

@ deneil: si, ricordo la tua rece...ma forse il mio voto è stato influenzato dall'orrenda visione.
Continuavo a vedere quel sedere ovunque...;)
Scherzi a parte, non mi ha convinto molto...

@ mr hamlin: a me non sembra di essere stato severo (o si?), ma come ho scritto sopra, non mi ha convinto molto, si poteva osare di più.
Hoffman è stato fenomenale, stentavo a riconoscerlo. Il suo personaggio poi mi è piaciuto tantissimo.

@ roberto fusco Junior: praticamente si.
Hoffman è sicuramente un motivo valido!;)

@ ale55andra: i capelli della Roberts come minimo li ha progettati Renzo Piano!^^

M.S. ha detto...

oh oh... non sono d'accordo. non credo che il film sia insipido e non consenta di affezionarsi alla storia. quello è lo stile di mike nichols, è proprio un modo suo di fare cinema; se lo ami lo apprezzi anche per questo. quanto alle carezze, beh, credo che più che altro sia stato un modo per sfuggire al facile sensazionalismo e ai cedimenti ruffiani.

Noodles ha detto...

Il suo limite secondo me è voler infilare la moraletta a forza. Perché come cinica commedia basata su dialoghi al fulmicotone era perfetta.

Luciano ha detto...

Sembra comunque che sia un film da vedere. Del resto Nichols raramente spara a salve.

FiliÞþØ ha detto...

@ mario scafidi: mah, sicuramente sarà così...ma a me ha dato l'impressione che questo cercare di sfuggire da altre cose abbia dato al film una certa vaghezza.

@ noodles: potrebbe essere anche questo...

@ luciano: vedilo, anche perchè siamo veramente in pochi ad aver espresso un giudizio "Sospeso"

Anonimo ha detto...

Ahahahaha! (questo era per il popò di Tom)

A parte gli scherzi, sono perfettamente d'accordo con te: abbiamo avuto la stessa impressione - anzi le nostre recensioni sembrano quasi gemelle a dirla tutta. Tra l'altro per me non è proprio la storia non coinvolgere, ma i personaggi, perché nonostante sianmo tratteggiato molto bene è difficile empatizzare con loro (l'unico a uscirne bene è Gust/P.S. Hoffman).

FiliÞþØ ha detto...

D'accordissimo, corro subito da te!

Anonimo ha detto...

P.S. Hoffman è un grande, lo dico da tempo. Vedrai/vedrete che il tempo mi darà ragione. :-)

Anonimo ha detto...

Vado a vederlo al cinema stasera. Ti dirò! Ciao, Ale

FiliÞþØ ha detto...

@ mr hamlin: io sono pronto a darti ragione anche adesso!;)

@ daddun: attendo impressioni!

rovistata ha detto...

scusa ma "è il serpente che si morde la coda?" un po' di confusione nel mondo animale...
scusa ma la prof che è in me ogni tanto viene fuori...deformazione professionale

FiliÞþØ ha detto...

Prof, ma dove ho sbagliato? ;P

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