Alzi la mano chi non ha storto il naso di fronte a questo titolo, domandandosi cosa diavolo fosse successo al benamato Francis Ford Coppola e alla sua Zoetrope.
Si perché per produrre una pellicola che (sulla carta) ha tutte le caratteristiche per finire nella lista delle seconde serate estive, un motivo valido deve pur esserci (o no?).
Chi si ricorda il film lo sa:
“Jeepers Creepers” non aggiunge niente di nuovo ad una categoria abusata come l’horror, sfiorando quella faciloneria narrativa, che tanto rende felici i teenager di tutto il mondo.
Cita, come tutto il recente filone cinematografico, per dar vita alla storia di due ragazzi (fratello e sorella) che, poverini, si trovano a dover fare i conti con un pupazzone alato di due metri (o forse più).
Il maligno è intenzionato a nutrirsi (e lo fa ogni 23 anni) di corpi umani, capaci di rigenerarlo come neanche Roy De Vita e le giovani membra dei protagonisti sembrano interessarlo assai.
Qualcuno, a suo tempo, riuscì ad individuare nella trama dei connotati fiabeschi, ma lo sappiamo come vanno queste cose:
quando si tratta di critica cinematografica il parere è puramente soggettivo e ognuno vede quello che vuole.
Una cosa però è certa:
Questo film andrebbe recuperato solo per la sua regia nostalgica, citazionista (come detto in precedenza) e decisamente funzionale (caratteristica ormai rara).
Il primo quarto d’ora poi è altamente sublime. Un tuffo nel passato (Spielberg e il suo camion assassino), orchestrato come un crescendo di tensione tutto dialoghi e atmosfera (solo per questo ne vale la pena).
Certo, verso la fine la storia si perde un po’, ma in un’ora e venti (la durata ideale di un horror) non è che abbiamo il tempo per annoiarci…
Si perché per produrre una pellicola che (sulla carta) ha tutte le caratteristiche per finire nella lista delle seconde serate estive, un motivo valido deve pur esserci (o no?).
Chi si ricorda il film lo sa:
“Jeepers Creepers” non aggiunge niente di nuovo ad una categoria abusata come l’horror, sfiorando quella faciloneria narrativa, che tanto rende felici i teenager di tutto il mondo.
Cita, come tutto il recente filone cinematografico, per dar vita alla storia di due ragazzi (fratello e sorella) che, poverini, si trovano a dover fare i conti con un pupazzone alato di due metri (o forse più).
Il maligno è intenzionato a nutrirsi (e lo fa ogni 23 anni) di corpi umani, capaci di rigenerarlo come neanche Roy De Vita e le giovani membra dei protagonisti sembrano interessarlo assai.
Qualcuno, a suo tempo, riuscì ad individuare nella trama dei connotati fiabeschi, ma lo sappiamo come vanno queste cose:
quando si tratta di critica cinematografica il parere è puramente soggettivo e ognuno vede quello che vuole.
Una cosa però è certa:
Questo film andrebbe recuperato solo per la sua regia nostalgica, citazionista (come detto in precedenza) e decisamente funzionale (caratteristica ormai rara).
Il primo quarto d’ora poi è altamente sublime. Un tuffo nel passato (Spielberg e il suo camion assassino), orchestrato come un crescendo di tensione tutto dialoghi e atmosfera (solo per questo ne vale la pena).
Certo, verso la fine la storia si perde un po’, ma in un’ora e venti (la durata ideale di un horror) non è che abbiamo il tempo per annoiarci…
15 commenti:
Questo invece proprio non lo conoscevo...buio totale. Letto comunque con interesse. By! ;-)
ne avevo viste delle scene ma mi pareva che fosse tutto quello che tu dici all'inizio della recensione..magari lo recupero..e il secondo l'hai visto??
@ pickpocket83: sicuramente non è una pellicola fondamentale...;)
@ deneil: intendiamoci, come altre volte (quando si tratta di re-visioni) non si tratta di capolavoro...questo film è una di quelle boiatone che guardi in tranquillità e dopo qualche giorno ti 6 già scordato...ma, registicamente parlando, ha alcuni spunti interessanti come i primi dieci minuti che ho cittato.
Il 2 non l'ho visto, ma ho intenzione di recuperarlo (ho letto che è meglio del primo)...
Lo vidi tempo addietro ma l'ho completamente rimosso.
Ale55andra
Allora..per quanto mi rigaurda la prima parte è davvero notevole con un inizio che mi ha fatto stare in ansia. Dopodichè quando compare il mostro, tutto il fascino si perde e si trasforma in boiata.
Ciao!
MrDavis
A questo film non ci avevo fatto proprio caso. Me lo appunto per vederlo alla prima occasione.
sono mille volte d accordo con ciò che dici...e lo vidi anche al cinema pensa un pò, se non rileggevo la tua recensione non lo avrei mai ricordato, era già nel limbo dei film dimenticati..
-chiara moviemaniaca
@ ale55andra: beh si...come ho detto non è memorabile...
@ mr davis: sono d'accordo con te...l'unica cosa è che ancora non ho capito se il mostro è così tamarro da piacermi o no...
@ luciano: magari il prossimo passaggio estivo su notte horror!:)
@ chiara: anche per me la stessa cosa...ho deciso di rivederlo non so neanch'io perchè (forse per i primi dieci minuti).
ei ei mi intrometto qui..con un OT: ultrachrist non è della troma, è di questo http://www.leisuresuit.net/ che nn ho mai sentito..!ma può essere una bella scoperta ;)
guardalo trovalo perche è proprio carino
Chiara
mi sono già azionato!;)
che la troma abbia trovato un degno avversario?
vedremo...
Per una volta sono in disaccordo. A me piacque molto, tanto che poi vidi (e apprezzai) anche il secondo.
I pareri sono puramente personali ovviamente, ma secondo me si eleva (e di molto) al di sopra degli altri horror del periodo
forse non sono stato chiaro (e troppo sarcastico), ma a me il film non è dispiaciuto (ho apprezzato più la prima parte però, il finale mi è sembrato un pò affrettato)...un film che ho visto con piacere e senza annoiarmi...fermo restando che, a livello di trama, non è poi così origianale.
Il secondo me lo sono già procurato...;)
No, l'avevo capito. Solo lo ritengo un ottimo film, ben superiore agli altri horror del periodo, e non solo un film che si vede e poi si dimentica. De gustibus, naturalmente.
ho letto che il secondo è anche meglio del primo...è vero?
Principalmente è più esplicita la metafora omosex e questo ha inciso su alcune scelte di sceneggiatura. Che, nell'insieme, è superiore. Più angosciante.
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