venerdì 30 novembre 2007

1408

1408 (2007 , regia Mikael Hafström)



Ogni volta che giunge notizia di un film ispirato alle pagine scritte da Stephen King, non posso fare a meno di pensare alle parole che John Carpenter ha fatto dire al diabolico scrittore Sutter Cane ne “Il seme della follia” (forse l’horror più bello lasciatoci in eredità dagli anni ’90):
“Chi non ha letto il libro, vedrà il film.”
Mi auguro che gli intenti di King siano puramente commerciali e non implichino la discesa del Caos sul nostro mondo (che già soffre di suo) ma, a conti fatti, la situazione è questa e “1408” altro non è che l’ennesima riprova di quanto gli scritti di questo autore (commerciale per molti, ma lasciamo a loro i giudizi letterari) si prestino perfettamente alla dimensione cinematografica.
Nella pellicola in questione, la vicenda è quella di Mike Enslin, scrittore (alter ego ricorrente nella narrativa “Kingiana”) specializzato nello smascherare presunte abitazioni infestate da spiriti di ogni genere.
Un’anonima cartolina lo porterà a conoscenza della 1408, stanza di un albergo Newyorkese, famosa per i misteriosi (e numerosi) decessi avvenuti al suo interno (leggenda vuole che ogni ospite non riesca a sopravvivere più di un ora).
Convinto di trovarsi di fronte all’ennesima truffa, il nostro “indagatore dell’incubo” si troverà a fare i conti con angosce di svariata misura, tra fantasmi in Technicolor e intricati cunicoli sopraelevati (più mentali che concreti), bloccato in un limbo Kafkiano dal quale sarà impossibile uscire.
Ormai conosciamo bene la piega che ha preso questa nuova generazione di Horror (ultra patinato) e quello di Hafström (che, da quanto mi dicono, finora non ne aveva azzeccata una…) non si discosta poi molto dal cinema “usa e getta” cui si riferisce ma, cercando di dare a Cesare ciò che gli spetta, bisogna anche dire che questo “1408” vince dove altri falliscono, riuscendo a donare qualche manciata di brividi e convincendo in più punti (e qui il merito è tutto di John Cusack).
Certo, il regista si fa prendere la mano nella seconda metà, prediligendo gli effetti speciali al terrore che l’argomento è in grado di offrire e Samuel L. Jackson sembra messo lì solo per dare il nome al manifesto, ma il film si lascia guardare e, visti i tempi che corrono, questo rappresenta un grande salto di qualità.

21 commenti:

Deneil ha detto...

OLé!
praticamente direi le stesse cose oggi a mente fredda e più o meno penso di aver detto le stesse cose nella recensione, samuel l. jackson tanto lodato (luciferino luciferino!)è li per mettere il nome, cusack se la cava bene (nonostante non siano tutti d'accordo!), hafstrom fa il suo dovere (niente di più niente di meno) e il film si alza di un filo sopra la media.oh be almeno non mi sento in colpa di averti detto che era un buon film!

Anonimo ha detto...

Boh, sarà che sono troppo esigente ma a me è parso tutto non al di sopra della mediocrità...
Ale55andra

M.S. ha detto...

ne poarlate tutti bene di 1408.

andrò a vederlo a sto punto!

FiliÞþØ ha detto...

@ deneil: infatti, alla fine è stata una visione piacevole...;)

@ ale55andra: Beh, i gusti sono insindacabili.
bisogna vedere come ti sei approcciata al film...io l'ho visto aspettandomi non molto, forse per questo l'ho gradito...niente di che cmq...

@ mario scafidi: fammi sapere allora...

Luciano ha detto...

A questo punto bisogna proprio che lo veda. Mi incuriosisce troppo, ma ho difficoltà per differenza di gusti e dovrò andare da solo (e non è semplice). Ciao.

Anonimo ha detto...

Concordo con Mastro Edo, per essere ciò che è, è al di sopra della media. "Luciferino" a tutti.

Anonimo ha detto...

Ehmn, Mastro Filippo, scusa. Sono un tantino stressata...

Deneil ha detto...

luciferino luciferino luciferino luciferino luciferino luciferino luciferino luciferino luciferino luciferino luciferino luciferino...ehm scusate ho letto troppe recensioni di 1408 su internet..:-)

FiliÞþØ ha detto...

@ luciano: effettivamente non è semplice...ma in fondo non è così indispensabile!;)

@ estermoidil: "Luciferino" anche a te!^^

@ deneil: eh eh! ti capisco!^^

Anonimo ha detto...

Ok, occhiata assicurata! Ma sono sempre scettico quando si parla di King. Tante buone trovate ma altrettante boiate pazzesche!

FiliÞþØ ha detto...

vero...per quanto mi riguarda l'acchiappasogni brucia ancora...

Anonimo ha detto...

Ho sempre i miei dubbi sui film tratti da romanzi di King ... Mi sembra, su due piedi, di ricordarmene solo uno o due ben fatti, mantre gli altri erano, chi più, chi meno, un po' penosi. Questo non l'ho ancora visto, ma ho avuto da subito l'impressione che fosse un film da recuperare in dvd ... magari mi sbaglio. E non sarebbe la prima volta!!! Ciao, Ale

Anonimo ha detto...

Mi sembra di avere letto da qualche parte che Samuel l. Jackson sia stato scelto su consiglio di Tarantino che lo vedeva perfetto per il ruolo! Ehmbeh! ^^
Questo lo noleggerò, và!

FiliÞþØ ha detto...

@ daddun: sicuramente non è indispensabile vederlo al cinema...al massimo ti perdi qualche spavento da dolby!

@ iggy: bu...a parte dire "Fottutissimo" fa ben poco...il regista aveva anche detto qualcosa del tipo "l'ho scelto perchè se samuel l jackson ti dice non entrare in una stanza, è meglio che non lo fai!" ^^

Anonimo ha detto...

Io alla fine ho "scelto" di perdermelo... Mi brucia ancora troppo il film precedente di questo regista (fortunatamente visto su Sky, se l'avessi visto al cinema sarei ancora più inviperito)

Riguardo King è vero, spesso i suoi romanzi trasposti al cinema perdono molto. Ma non mancano le eccezioni ("Shining" a parte, perché il film è ALTRO rispetto al libro) come ad esempio "Stand by me" (Rob Reiner), "Carrie" (De Palma), "Christine - La macchina infernale" (Carpenter), "La zona morta" (Cronenberg), "Misery non deve morire" (ancora Reiner), "Le ali della libertà" e "Il miglio verde" di Darabont.

Stendiamo invece un velo pietoso sul King regista...

FiliÞþØ ha detto...

deve essere proprio brutto quel film!;)

Penso che le ali della libertà sia forse il più fedele...vedere il film è riuscito a riportarmi alla mente il racconto, esattamente come lo immaginavo...

Anonimo ha detto...

Le ali della libertà è un film magifico, calligrafico senza diventare irritante.

"brivido" invece era proprio una porcata. Senza se e senza ma.

FiliÞþØ ha detto...

però ricordo che quando ero bambino Brivido mi piaceva molto...è un ricordo molto vago, sicuramente riguardandolo ora non sarebbe lo stesso...

Anonimo ha detto...

Probabilmente ti colpì il florilegio di effettacci, peccato che recitazione e trama latitino...

FiliÞþØ ha detto...

mi ricordo un tir con una faccia da pagliaccio...possibile?

Anonimo ha detto...

C'era, c'era. Evidentemente King è ossessionato dai clown

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