Dietro ogni grande opera c’è sempre molto, molto di più.
E’ per questo che un film come Viridiana, va ben oltre lo scandalo e la blasfemia di cui è stato accusato al tempo (cosa che comunque ha contribuito a garantirgli un enorme successo di pubblico), diventando emblema di una società (quella spagnola, decisa ad uscire dal Franchismo) stanca e senza più certezze.
Detto questo, risulta facile capire come nella pellicola tutto sia talmente allusivo, da sfiorare la ricostruzione storica (seppur metaforica e di stampo melodrammatico).
Quella vecchia casa, abbandonata, usurata dal tempo è (in maniera assoluta) la ricreazione di una Spagna ormai stanca e nei suoi padroni (il vecchio Hidalgo e il giovane Jorge), si può riconoscere lo scontro, non soltanto generazionale, tra una vecchia (e ormai fuori luogo) concezione di stato e una nascente classe borghese decisa ad affermare la sua identità.
All’interno di un tale scenario, la giovane e fragile Viridiana si muove ingenuamente, portando un messaggio di pace che risulterà inadeguato e del tutto inutile. Lo capirà lei stessa nel finale quando, persa quella fede che è stata più causa di danno che di bene, accetterà di prendere parte ad un simbolico triangolo (ultima ed estrema umiliazione).
L’opera di Buñuel quindi, si rivela nella sua essenza come altamente evocativa, raggiungendo il suo apice nella blasfema raffigurazione di un’“ultima cena” dai torbidi risvolti anarchici, simbolo dell’inutilità di una religione non sentita, praticata per convenienza e per questo nociva.
E’ per questo che un film come Viridiana, va ben oltre lo scandalo e la blasfemia di cui è stato accusato al tempo (cosa che comunque ha contribuito a garantirgli un enorme successo di pubblico), diventando emblema di una società (quella spagnola, decisa ad uscire dal Franchismo) stanca e senza più certezze.
Detto questo, risulta facile capire come nella pellicola tutto sia talmente allusivo, da sfiorare la ricostruzione storica (seppur metaforica e di stampo melodrammatico).
Quella vecchia casa, abbandonata, usurata dal tempo è (in maniera assoluta) la ricreazione di una Spagna ormai stanca e nei suoi padroni (il vecchio Hidalgo e il giovane Jorge), si può riconoscere lo scontro, non soltanto generazionale, tra una vecchia (e ormai fuori luogo) concezione di stato e una nascente classe borghese decisa ad affermare la sua identità.
All’interno di un tale scenario, la giovane e fragile Viridiana si muove ingenuamente, portando un messaggio di pace che risulterà inadeguato e del tutto inutile. Lo capirà lei stessa nel finale quando, persa quella fede che è stata più causa di danno che di bene, accetterà di prendere parte ad un simbolico triangolo (ultima ed estrema umiliazione).
L’opera di Buñuel quindi, si rivela nella sua essenza come altamente evocativa, raggiungendo il suo apice nella blasfema raffigurazione di un’“ultima cena” dai torbidi risvolti anarchici, simbolo dell’inutilità di una religione non sentita, praticata per convenienza e per questo nociva.
In una storia dove la carità Cristiana si rivela come unica fonte di danno, il giovane Jorge risulta il solo vincitore.
Lontano da ogni possibile raffigurazione eroica, si presenta come capostipite di una società malsana, che il regista attaccherà in maniera spietata nelle sue successive pellicole.
Lontano da ogni possibile raffigurazione eroica, si presenta come capostipite di una società malsana, che il regista attaccherà in maniera spietata nelle sue successive pellicole.
8 commenti:
BELLISSIMO! Per me è il migliore Bunuel insieme a Il fascino discreto della borghesia. Poi l'ultima cena con barboni e mendicanti è eccezionale.
bellissimo veramente...non so dire quale sia il migliore, cmq sono molto intenzionato a dedicarmi anima e corpo a questo regista...^^
perdona la mia ignoranza ma questo propio non lo conosco..credo che me lo procurerò dato che i gust spesso coincidono..
non l'ho ancora visto, purtroppo, ma vanto un'amica che i genitori hanno chiamato Viridiana proprio in onore a questo film :)
Stupendo ineguagliabile film di Bunuel dove la critica violenta al mondo cattolico (è una costante nei suoi film) si unisce, per me, al mostrarci la donna (con i suoi desideri e le sue aspettative) che si trova sotto il velo monacale. Far vedere le gambe di una novizia, le gambe dell'attrice-ballerina, all'epoca fece scandalo (fecero scandalo anche altre scene e ti sarai accorto quali). Hai scelto senza dubbio un ottimo film.
A presto.
@ simone: bello impegnativo come nome! ^^
@ luciano: trovo i film di bunuel particolarmente affascinanti...sono sempre più deciso ad approfondirlo come si deve...
Il mio ultimissimo acquisto in DVD.. lo vedrò molto a breve...
attendo il post allora...
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