Quentin Tarantino guarda il cinema con gli occhi di un parassita. Si ciba di atmosfere già proposte e le rende sue, aumentandone il fascino. I suoi film rielaborano in maniera patinata il Trash, rendendolo Cool.
C’è da dire che solo lui lo sa fare così bene.
E’ per questo che ad un regista del genere tutto è concesso (e sono pochi quelli che godono di questo onore), compreso il privilegio del dubbio. La sua arte consiste nel rendere personale ciò che in teoria non dovrebbe esserlo e gli consente di aggirare facilmente ogni prurito critico (per ora).
“A prova di morte” è l’ennesimo capriccio di questo bambinone cinefilo.
Giunto da noi mutilato (purtroppo), snaturato quindi nella sua essenza, “Grindhouse” nasce come omaggio a quelle sale urbane nate negli anni ’60 e ’70, all’interno delle quali venivano proiettati, ad un prezzo economico, due (o più) filmacci di serie B a sera. L’essenza del cinema Tarantiniano è tutta li, negli squallidi cinemini di terz’ordine, veri e propri mercatini dello svago conveniente. Ed è incredibile come grazie a lui questa snobbata (se non ignorata) fascia di cinema abbia avuto un tale salto di qualità.
Detto questo, allo spettatore non resta che ammirare il trionfo del nulla adrenalinico. Un’inconsistente accozzaglia di luoghi comuni, ma terribilmente affascinante.
Non un rifacimento di classici, ma un vero e proprio salto indietro nel tempo. Una cura maniacale per il dettaglio che rasenta la perfezione. Oltre che grande regista, Tarantino si dimostra un sopraffino falsario. L’antiestetica qui diventa bellezza. La pellicola rovinata, i colori sbiaditi, il montaggio balbettante, invecchiano il film a dovere. Il tutto è farcito con una summa del pensiero Tarantiniano, esasperazione di quel profondo femminismo di cui il regista si era fatto portavoce con il precedente “Kill Bill”. Le (auto)citazioni sono ovunque, come un vampiro “A prova di morte” si ciba di vite altrui, facendole proprie.
All’interno di questo Road Movie al femminile, si muove uno sfregiato e testosteronico Kurt Russel, complice nel dar vita ad un film la cui trama si può riassumere in tre parole:
Piedi, Sangue, Automobili.
9 commenti:
Bella recensione anche se non capisco se alcune frasi avevano un retrogusto amarognolo ("Peccato,poteva fare meglio")oppure è una mia impressione. Io,fondalmente, sono d'accordo su tutto. Ma dietro a questa (anti) estetica, a tutto questo citazionismo c'è qualcosa? Oppure quel "qualcosa" sono proprio l'estetica e il citazionismo? Se è così,ed è quello che credo, secondo me non basta. O almeno non basta se sei Tarantino.
Edo
Bella recensione!Complimenti!!
Il nulla adrenalinico... non serve altro per descrivere il film!!
Ciao!
@ edo: io il film l'ho più che gradito e non penso che si potesse fare di meglio...alla fine si è trattato di un gioco, fatto con l'amico Rodriguez per divertirsi...l'estetica e il citazionismo sono sempre stati i punti cardine dell'opera di Tarantino (secondo me)...nei suoi film non ho mai riscontrato un animo marcato (a parte Jackie Brown, che pur considerandolo tra le opere migliori del regista, paradossalmente è quello che mi piace di meno proprio per lo stile più "sobrio"...), ma questo è il suo modo di fare. Io vedo il suo Cinema come un'enorme presa in giro nei confronti del pubblico...ma è così piacevole essere presi in giro da uno come lui...;)
@ trinity: grazie per i complimenti...
"Ant'io ant'io" voglio vederlo! Mitik Filipp... sempre perfette le rece!
Chiara (Unafinestrasulcinema)
Grazie...:)
Vedilo...e devi vederti anche Zodiac...voglio sapere le tue impressioni...
vabbe ho capito, allora lo dici a tutte...
mi sa che mi sono offesa con te...
ps...io che ho l'orrore dei piedi, sto film per me è proprio da evitare?
Sono tutti piedi femminili in bella mostra (bellissimi, le attrici sono state scelte principalmente in base ai piedi)...puoi vederlo tranquillamente...;)
Ma, ripeto, fondamentalmente è un giocattolone (ma fatto benissimo)...
Fmmi sapere le tue impressioni...;P
PS allora se ti sei offesa è inutile che ti presto "Requiem for a dream"?
infatti non mi presta piu il film...non lo voglio piu vedere..e se mi sono persa un capolavoro sentitti in colpa
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