venerdì 13 aprile 2007

Dog Soldiers

Dog Soldiers (2002 , regia Neil Marshal)




Per il suo esordio l’inglese Neil Marshal rispolvera un mito antichissimo, quello del licantropo.
Un gruppo di militari sta svolgendo un’esercitazione nei boschi delle Highland Scozzesi. L’addestramento diventa pratica militare nel momento in cui i soldati vengono attaccati da un gruppo di lupi mannari. In preda al panico il gruppo si rifugia all’interno di una casa apparentemente abbandonata. A loro si unisce una giovane ricercatrice, a conoscenza di molti segreti.
E’ ovvio che non stiamo parlando di colossal, ma quest’opera prima ha molti pregi, ed il regista sa il fatto suo. Fortemente grottesco, condito da un tipico humor inglese, il film convince proprio per la sua manifesta irrealtà. Nessuna pretesa di concretezza o plausibilità, puro horror, omaggio ai grandi classici del genere.
E così quindi, non si può fare a meno di riconoscere, nella telecamera che corre tra i boschi, lo stesso “occhio” di Sam Raimi, e del suo “Evil Dead”. Lo stesso vale nel momento in cui i nostri eroi si barricano in casa, accerchiati dai licantropi che cercano di penetrare attraverso porte e finestre, un ovvio richiamo a Romero e al suo capolavoro “La notte dei morti viventi”.
Come ha dimostrato con il suo successivo film, “The Descent”, Neil Marshal conosce bene l’Horror, riuscendo anche a superare il grottesco.
Diversamente è successo per Eli Roth, che dopo il simpatico e senza pretese “Cabin Fever”, ha avuto un risultato abbastanza deludente con il ben più serio “Hostel” (a dimostrazione che la firma di Tarantino non è sempre sinonimo di qualità).


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