Brutto, non c’è altro aggettivo che possa descrivere questo film. Mi sembra impossibile associare questa pellicola al nome di Tobe Hooper, regista di film di culto come “Non aprite quella porta” o “Poltergeist”, ma purtroppo il nome corrisponde e non posso far altro che rendermi conto del declino di un maestro dell’horror.
Non c’è niente di minimamente interessante in questo “Il Custode”, dai dialoghi, alla storia, agli effetti speciali e la scusa del “low budget” non regge, perché non dobbiamo dimenticare che quest’uomo con molto meno ha realizzato “The Texas chainsaw massacre”. Mi piange il cuore ma è così, l’unica speranza è che si tratti solo di un momentaneo passo falso, come del resto è accaduto anche a Romero con il suo “Bruiser”.
Il film nel raccontare la storia di Leslie Doyle, che dopo la morte del marito si trasferisce con i figli in un piccolo villaggio americano per occupare il posto di custode nel cimitero cittadino, sfrutta tutti i possibili cliché del cinema horror, ottenendo un risultato pessimo che talvolta cade nel ridicolo. C’è di tutto, Zombi, case maledette, mostri deformi, un minestrone confuso dove tutto è accennato, ma niente è approfondito, evidenziando lacune profonde della sceneggiatura che oltre ad una storia mediocre, ci offre anche dei dialoghi scadenti e banali.
Non c’è niente di minimamente interessante in questo “Il Custode”, dai dialoghi, alla storia, agli effetti speciali e la scusa del “low budget” non regge, perché non dobbiamo dimenticare che quest’uomo con molto meno ha realizzato “The Texas chainsaw massacre”. Mi piange il cuore ma è così, l’unica speranza è che si tratti solo di un momentaneo passo falso, come del resto è accaduto anche a Romero con il suo “Bruiser”.
Il film nel raccontare la storia di Leslie Doyle, che dopo la morte del marito si trasferisce con i figli in un piccolo villaggio americano per occupare il posto di custode nel cimitero cittadino, sfrutta tutti i possibili cliché del cinema horror, ottenendo un risultato pessimo che talvolta cade nel ridicolo. C’è di tutto, Zombi, case maledette, mostri deformi, un minestrone confuso dove tutto è accennato, ma niente è approfondito, evidenziando lacune profonde della sceneggiatura che oltre ad una storia mediocre, ci offre anche dei dialoghi scadenti e banali.
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