giovedì 25 novembre 2010

Vedozero

Vedozero (2010, regia Andrea Caccia)



Il mondo visto con gli occhi dei più giovani e filtrato attraverso l’obiettivo di un telefonino. È questo il fulcro di Vedozero, il primo blog-movie italiano ad andare sul grande schermo.
Nato da un’idea di Andrea Caccia, regista di documentari creativi e insegnante di linguaggio cinematografico, questo lungometraggio nasce da una semplice – e al tempo stesso molto interessante – idea: avvicinare le nuove generazioni al mondo del cinema e farli diventare registi della propria esistenza.
Il risultato è uno spaccato di vita interessante, innovativo e al tempo stesso dotato di quella morbosità tipica di una società come la nostra, all’interno della quale il termine “reality” è diventato un vero e proprio sinonimo di garanzia.

Ecco dunque che settanta ragazzi, armati di altrettanti telefoni cellulari sono riusciti a dar vita ad un’opera in grado al tempo stesso di fondere la (per certi versi) dannosa YouTube Generation con i più riusciti documentari, mostrandoci da vicino una generazione sola e al tempo stesso cittadina di quel villaggio globale profetizzato dai maggiori studiosi della comunicazione di massa.
Come ha vouto precisare lo stesso regista: “In Vedozero l’intreccio narrativo cede il passo alla diversità dei punti di vista caratterizzati da forti contrapposizioni, momenti intimi e pause poetiche, lasciando al pubblico un ritratto sfuggente degli adolescenti fatto di mille punti interrogativi”. Impossibile dargli torto, ci troviamo infatti di fronte ad un film il cui obiettivo non è infatti fornire risposte, ma offrire diversi spunti di riflessione.

Da questo punto di vista l’opera di Andrea Caccia e molto più terrorizzante di un qualsiasi Blair Witch Project, proprio perché non si limita a sfruttate l’illusione del reale. Vedozero è la realtà, in un mondo dove la immagini sono più vere del vero.

Pubblicato su ScreenWEEK

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