Il cinema italiano di genere, quello di qualche decennio fa (ormai del tutto scomparso), è riuscito a distinguersi per un fermento interno fuori dal comune, che si potrebbe riassumere con una semplice frase: voglia di fare.
A cavallo tra gli anni '70 e '80 (a guardar bene anche prima) in Italia si sono sfornate pellicole con un ritmo vertiginoso. Più che altro si tratta di film di poco conto, girati in pochi giorni, solitamente con mezzi di fortuna e sulla scia di altri titoli famosi, ma come spesso accade in questi casi c'è stato qualcuno che è riuscito a farsi notare. Le ragioni possono risiedere in particolari doti registiche o in determinate tematiche affrontate. È così che nomi del calibro di Ruggero Deodato, Lucio Fulci, Antonio Margheriti e opere come Cannibal Holocaust, L'Aldilà, Apocalypse Domani, sono riusciti col tempo a ritagliarsi un piccolo spazio, diventando vere e proprie figure di culto.
Un posto, all'interno di questo panorama, se l'è guadagnato anche Umberto Lenzi. Il suo è stato un cinema capace di muoversi tra i generi più svariati. Per quanto riguarda l'Horror, Incubo Sulla Città Contaminata è forse il suo titolo più riuscito. Una pellicola che ha saputo prendere la filosofia degli Zombi movie romeriani, riadattandola e modificandola.
La storia è quella di un contagio, dovuto ad una fuga radioattiva, che ha trasformato gli uomini in esseri deformi assetati di sangue.
Vicenda che ricorda molto la saga inaugurata da Danny Boyle con 28 Giorni Dopo. Anche qui, a differenza dalle opere di Fulci e Romero, i morti viventi sono esseri agili, aggressivi, veloci nei movimenti.
Il risultato finale non è certo un capolavoro, più che altro si tratta di una pellicola ricca di spunti interessanti. Ma rappresenta pur sempre la testimonianza di un cinema libero, nei confronti del quale possiamo solo approcciarci con estrema malinconia.
A cavallo tra gli anni '70 e '80 (a guardar bene anche prima) in Italia si sono sfornate pellicole con un ritmo vertiginoso. Più che altro si tratta di film di poco conto, girati in pochi giorni, solitamente con mezzi di fortuna e sulla scia di altri titoli famosi, ma come spesso accade in questi casi c'è stato qualcuno che è riuscito a farsi notare. Le ragioni possono risiedere in particolari doti registiche o in determinate tematiche affrontate. È così che nomi del calibro di Ruggero Deodato, Lucio Fulci, Antonio Margheriti e opere come Cannibal Holocaust, L'Aldilà, Apocalypse Domani, sono riusciti col tempo a ritagliarsi un piccolo spazio, diventando vere e proprie figure di culto.
Un posto, all'interno di questo panorama, se l'è guadagnato anche Umberto Lenzi. Il suo è stato un cinema capace di muoversi tra i generi più svariati. Per quanto riguarda l'Horror, Incubo Sulla Città Contaminata è forse il suo titolo più riuscito. Una pellicola che ha saputo prendere la filosofia degli Zombi movie romeriani, riadattandola e modificandola.
La storia è quella di un contagio, dovuto ad una fuga radioattiva, che ha trasformato gli uomini in esseri deformi assetati di sangue.
Vicenda che ricorda molto la saga inaugurata da Danny Boyle con 28 Giorni Dopo. Anche qui, a differenza dalle opere di Fulci e Romero, i morti viventi sono esseri agili, aggressivi, veloci nei movimenti.
Il risultato finale non è certo un capolavoro, più che altro si tratta di una pellicola ricca di spunti interessanti. Ma rappresenta pur sempre la testimonianza di un cinema libero, nei confronti del quale possiamo solo approcciarci con estrema malinconia.
Pubblicato su: Loudvision
3 commenti:
L'iniziazione è cominciata, appena visto!!! Non posso far altro che confermare quel che dici. In una confezione grottesca e surreale ci sono elementi davvero innovativi per quegli anni che alla luce delle pellicole succesive hanno cmq fatto scuola (quando vedevo l'invasione di "zombie" nello studio televisivo mi son chiesto se ne sapessero qualcosa quelli di Dead Set...). Poi mi ha stupoito questo """nuovo""" modo di vedere gli zombie... non solo veloci ma armati e capaci di dare istruzioni agli altri XD! Scene cult: il medico che usa il bisturi come un boomerang e la fuga finale sulle rotaie delle montagne russe, geniale! Sul finale avrei qualcosa da dire...non si può proprio accettare! Grottesco, Spassoso, Innovativo. Procederò con gli altri :P
Francè...quante soddisfazioni che mi dai!!! :D
E conta che questo è il minore dei quattro che ti ho prestato...gli altri non esito a definirli capolavori di genere...;)
Non sarà un capolavoro, ma è uno di quei film a cui si vuole bene
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