mercoledì 1 aprile 2009

Two Lovers

Two Lovers (2008, regia James Gray)



Leonard, uscito (male) da una lunga relazione e ancora scosso dai residui di una depressione che ha compromesso la sua salute mentale, si trova diviso tra due donne.
La bella Sandra, praticamente impostagli dai genitori, e la misteriosa e conturbante vicina di casa Michelle.
Tra razionalità e passione la scelta si rivelerà molto ardua.

Quello dell’amore è un tema fondamentale. Da sempre se ne parla e sempre se ne parlerà (un concetto scontato ma allo stesso tempo sacrosanto). Ogni riflessione sull’argomento è capace di cogliere sfumature diverse e sempre attuali, questo perché nel bene o nel male si è sempre soggetti alle severe leggi del sentimento.
lo sa bene James Gray, che dopo quella full immersion notturna e profondamente evocativa donataci con I Padroni della notte (tra i più bei polizieschi degli ultimi anni) ha deciso di mettere in scena atmosfere altrettanto oscure e torbide, particolarmente dolorose perché legate alla sfera affettiva.

All’origine di Two Lovers c’è un racconto di Dostoevskij, intitolato Le notti Bianche, che parla di un uomo diviso tra un amore platonico e una vera e propria ossessione nei confronti di una donna incontrata per strada.
Nelle mani di James Gray questa storia si tinge di atmosfere che ricordano i classici del Noir e del Giallo (Hitchcock fra tutti), oltrepassando il confine del semplice omaggio e toccando la morbosità dell’ossessione.
Non una semplice storia d’amore dunque, ma un racconto denso di inquietudine e di incertezza, che sembra voler seguire la linea disillusa dell’ultimo Woody Allen.

A completare una regia perfetta, un cast da standing ovation.
Joaquin Phoenix, talmente convincente quanto irritante, nei panni di un uomo tormentato da una bipolarità non solo patologica. Gwyneth Paltrow, irresistibile nella sua fragilità. Isabella Rossellini, madre castrante alle prese col suo adorato bamboccione e la bellissima Vinessa Shaw, unica vera vittima (inconsapevole) all’interno di questo triangolo.

Il resto è cronaca, terribilmente attuale e mostruosamente vera.

14 commenti:

iggy ha detto...

Hitchcock e le due finestre sul cortile? Anche io l'ho pensato :))
Comunque questo film mi ha steso..

Noodles ha detto...

Truffaut diceva - e io concordo - che non c'è un tema più bello e importante dell'amore. Gray lo ha affrontato con un'originalità e una passione disarmanti. Magnifico.

FiliÞþØ ha detto...

@ iggy: concordo, tutto mi aspettavo meno che una tale immedesimazione.

@ noodles: verissimo, e bella anche la citazione di Truffaut...a saperlo la inserivo nella recensione...:)

Ale55andra ha detto...

"Non una semplice storia d’amore dunque, ma un racconto denso di inquietudine e di incertezza, che sembra voler seguire la linea disillusa dell’ultimo Woody Allen."

Giustissimo. Non una semplie storia d'amore. Sono d'accordissimo.

Luciano ha detto...

E' un'ovazione! Il primo che vedrò nel fine settimana (sperando di trovarlo)!

FiliÞþØ ha detto...

praticamente si, è piaciuto a tutti!

t3nshi ha detto...

Mmm... io penso di essere l'unico bischero che ha snobbato fino a ora questo film. Prometto di rimediare, magari vado a vederlo nel fine settimana. Il fatto è che quella locandina mi ha dato l'idea sbagliata (cerco di giustificarmi...).

Ciao,
Lore

FiliÞþØ ha detto...

vedilo perchè ne vale veramente la pena!

vanessa ha detto...

se parli di woody allen per questa merda e' segno che i film (quelli buoni) di woody allen li guardi con gli occhi chiusi. anzi, forse hai ragione: questo film e' comico-involontario, i protagonisti sembrano continuamente degli "spostati", dei dementi che recitano a pappagallo dei dialoghi astrusi e da beoni (quindi non si puo' non ridere, come nei film di woody). allen pero' *vuole* far ridere, questa merda non vuole fa ridere (infatti annoia). poi, vabbe', allen e' "disilluso" da quando e' nato, non e' che "l'ultimo (cinema) di allen" e' disilluso, quindi non so bene a quale film in particolare ti riferisci. comunque prendi una cantonata paurosa oh, questa merda sembra fatta dalla pletora di spastici italiani alle prese con il caos calmo (interiore), con il dramma del non detto, il dramma del sussurrato, la moltitudine di inquietudini interiori che ci mangiano dentro, l'addormentarsi nel letto, di notte ed al buio, mentre rodiamo dentro e un puntaspilli ci perfora il cuore sempre piu' nel profondo, mentre noi gridiamo disperati (ma le grida sono sorde e non le ascolta nessuno). avrei visto bene gianni amelio in cabina di "regia" per questa merda.

penso anche che i registi dei film della madonna di cui hai parlato un tempo (horror) si farebbero delle grasse risate davanti questa merda, ma lo sai anche tu.

FiliÞþØ ha detto...

davvero non so che rispondere...quasi quasi mi convinci...ma anche no! :)

Per quanto riguarda Allen, mi riferisco a quello fatalista che, per intenderci, non piace quasi a nessuno.
Ora, so già che mi dirai che tutto Allen è fatalista, quindi tiro in ballo Match Point (anche se molti altri in questo film ci hanno visto il primo Allen, vedi Manhattan) e chiudo.

Per quanto riguarda il resto, il film mi è parecchio piaciuto, non posso farci niente.
Sarà anche perchè ultimamente mi ci ritrovo parecchio in quella pletora di spastici che descrivi...C'est la vie!

vanessa ha detto...

a me allen piace tutto. non paragono mai il periodo comico con quello romantico, o la sua "quinta eta'" col resto perche' non e' la stessa persona, sono passati duemila anni e non avrebbe senso; il mondo era diverso. negli ultimi 10 anni ha scritto continuamente capolavori, per cui sfondi una porta aperta.
cio' non toglie che in match point (a me non e' piaciuto per un cazzo di niente) non c'e' alcuna redenzione, alcuno struggimento, alcun pentimento: il protagonista in questo film invece e' il contrario. in match point il protagonista non ha una coscienza, questo non solo ce l'ha, ma soffre talmente tanto che arriva quasi a suicidarsi (almeno, sappiamo che ci prova piu' di qualche volta). sapevo che avresti tirato in match point, ma i protagonisti non hanno un cazzo in comune: qui il protagonista non sceglie niente, e' come le persone normali, come tutti noi: ha dei sogni, prova a realizzarli, ma gli va male ed allora deve pur vivere. in match point non dubita neanche mezzo secondo, non ha i classici "pruriti di coscienza" ed il suo "sogno" e' essere ricco e non fare un cazzo tutto il giorno (la mia vita, tra l'altro). poi, chiaramente, ci sta che possa far pensare a qualcosa del genere, mica te ne sei uscito con: "questo 2 lovers mi ha ricordato madagascar", pero' sono proprio diversi alla base: qui ci sono persone "buone" che soffrono e devono adattarsi alla vita, per allen in match point le persone fanno schifo (praticamente tutte).

una cosa mi interessa: tu durante la visione del film non hai mai avverito la sensazione di stare a guardare dei dialoghi surreali (mi piacciono gli eufemismi) ? a me a tratti offendevano: mi sembrava di guardare 3 mongoloidi. dalle mie parti gente del genere prenderebbe sediate in fronte e/o spari in faccia, la gente normale non si comporta in quel modo. chiaramente la cosa e' voluta (le atmosfere di cui parli, etc), ma il modo di porsi delle persone e' da squilibrati, non si comportano da persone normali. vorrei sapere se per te tutti e 3 i personaggi si comportano normalmente (e anche tu ti comporti cosi', o anche la gente che ti circonda) oppure se durante la visione hai avvertito di stare a guardare dei matti sotto psicofarmaci. in caso fammi sapere in quale citta' vivi, perche' se per te questa gente e' la norma evito di metter piede nella regione.

FiliÞþØ ha detto...

ecco appunto. Il fatto è che me il personaggio di Joaquin Phoenix ha fatto proprio schifo. Per il suo essere smidollato, per il non saper prendere una decisione (se non di ripiego). Questo mi ha particolarmente ricordato il protagonista di Match Point (di cui non ricordo il nome) tanto che sul serio ho pensato fino alla fine che tutto questo tormento interiore sarebbe culminato in un bell'omicidio.

Il film l'ho visto in lingua originale, non so come i dialoghi siano stati resi in tialiano.

Ad ogni modo il personaggio di Joaquin Phoenix è un matto sotto psicofarmaci e Gwyneth Paltrow è più matta di lui. Se hai pensato questo durante la visione vuol dire che abbiamo avuto la stessa impressione.

Sopratutto l'infantilità di Joaquin Phoenix in alcune situazioni (amorose o di approccio) mi ha colpito. la considero vera non perchè anch'io mi comporto così (e magari vado in giro con un gatto morto al guinzaglio!) ma perchè mi ha realmente dato la sensazione di un atteggiamento profondamente squilibrato.

A te ha fatto schifo, a me è piaciuto. Tutto qui.

Anonimo ha detto...

Un film che ha messo d'accordo tutti!Bellissimo!

MrDavis

Daddun ha detto...

Un film bellissimo ed emozionante! James Gray dimostra ancora una volta di essere un grnade regista. Magnifico Phoenix. Ciao, Ale

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